Mercoledì 20/08/2025
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Narni: il lago di Recentino si sta "asciugando", Comune ed altri enti impegnati per risolvere il problema
Il lago di Recentino si sta "asciugando" sempre di più. Il bacino lacustre narnese nel giro di alcuni anni ha visto abbassarsi notevolmente il livello delle acque. Un destino comune a quello di molti altri laghi italiani che sta tuttavia facendo preoccupare l'amministrazione comunale e non solo. Il bacino narnese viene considerato "un piccolo lago di origine artificiale creato con lo sbarramento del torrente Aia ed alimentato da una derivazione del Fiume Nera". Il lago aveva all'origine un volume di invaso massimo che si attestava sui 2 milioni di metri cubi. Questo dato sarebbe tuttavia in costante riduzione da alcuni anni a questa parte. Insomma il livello delle acque si è abbassato di molto e di questo ne sono a conoscenza anche gli amministratori narnesi. "Stiamo monitorando la situazione - spiega l'assessore all'Ambiente Giovanni Rubini -, e stiamo studiando il caso, insieme con la proprietà del bacino artificiale con la quale siamo in contatto da tempo. E' innegabile che negli ultimi tempi lo specchio d’acqua ha visto peggiorare la sua situazione. Si tratta ora di capire cosa è meglio fare per permettere al livello delle acque di risalire, in modo tale da tutelare al massimo l’ambiente e la fauna locale". Il lago, oltre ad essere utilizzato per la produzione di energia elettrica viene considerato da sempre un punto di riferimento per i cittadini narnesi e soprattutto rappresenta un habitat ideale per molte specie animali, anche di grande prestigio. Non va dimenticata infatti la presenza di piccole colonie di cigni reali, oltre a quella di tante altre speci di uccelli acquatici e non solo. Parliamo di svassi, folaghe, germani, martin pescatori, aironi cenerini, garzette, spatole, moriglioni e persino esemplari di poiane. Si tratta di tutti uccelli che appartengono alla categoria delle specie protette. Oggi basta osservare il lago dalla strada provinciale che lo costeggia per rendersi conto di come l’acqua stia scomparendo. Come primo effetto negativo questo fenomeno potrebbe comportare la sparizione di tante speci di uccelli che migrerebbero altrove per trovare il giusto habitat. Insomma la situazione è abbastanza grave e più ci si sposta verso Erbabigia, e si va quindi in direzione di Vascigliano, e più ci si accorge che da quelle parti di acqua ce n'è più davvero poca. L'abbassamento della profondità massima in molti punti è sceso sotto la soglia di allarme. In certi punti è possibile vedere il fondale fangoso e questo non è affatto un buon segno. Stabilire con esattezza quali siano state le cause di questo crollo non è cosa facile. Qualcuno lo addebita al cambiamento climatico e alla siccità che avrebbero ridotto portata e profondità, altri sono dell'idea che sia l'inaridimento del torrente Aia e l'accumulo di detriti lungo questo corso d'acqua ad aver determinato la situazione attuale. "Continueremo a seguire con attenzione la situazione - ribatte l'assessore Rubini -, per individuare le cause di quello che sta accadendo. Lo faremo insieme agli enti locali coinvolti come la Provincia di Terni e l'Enel. Obiettivo comune è quello di trovare la soluzione e fare quello che serve per tutelare l’ambiente e la fauna locale".
20/8/2025 ore 2:43
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