Narni: niente più edicole nel centro storico, Sergio Bruschini (FI) propone delle soluzioni
Nel centro storico di Narni non ci sono più edicole. L'ultima, quella di piazza Garibaldi, ha abbassato definitivamente le saracinesche sei mesi fa. Chi abita nel centro storico per acquistare un giornale o un rotocalco deve recarsi a Narni Scalo o a Terni. A segnalare la situazione è il consigliere comunale Sergio Bruschini di Forza Italia. "Il problema - avverte l'esponente azzurro -, è diffuso. I motivi per cui gli edicolanti abbassano le serrande sono tristemente noti: una tassazione non agevolata, margini editoriali risicati, concorrenza della grande distribuzione. L’edicola, tradizionalmente intesa, non riesce a sostenersi se non è inserita in contesti commerciali più ampi, come negozi, cartolerie o bar che considerano la vendita di giornali non come un 'core business' ma, piuttosto, come un completamento di attività. L’aspetto economico delle edicole è comunque complesso e presenta diverse sfide. Esse hanno dei margini di profitto ridotti ed infatti molte edicole realizzano utili troppo bassi. Questo è dovuto ai ridotti margini di guadagno sui prodotti editoriali e alla concorrenza della grande distribuzione organizzata. La crisi dell’editoria, con un calo delle vendite di quotidiani e riviste, ha avuto poi un impatto significativo. Per sopravvivere, molte edicole hanno diversificato le loro attività, vendendo souvenir, biglietti dei trasporti, ricariche telefoniche e offrendo servizi di pagamento delle utenze. Tuttavia, queste attività extra spesso non compensano completamente la perdita di guadagni dalla vendita di giornali e riviste. È essenziale - continua Bruschini -, identificare modelli di business sostenibili per garantire la sopravvivenza delle edicole. Questo potrebbe includere l'integrazione con punti di aggregazione culturale e centri di informazione turistica. Inoltre migliorare l’aspetto digitale delle edicole potrebbe aiutare a renderle più competitive. Ad esempio, offrire dei servizi online o utilizzare piattaforme digitali per la vendita di prodotti potrebbe attrarre una clientela più ampia. Questi punti evidenziano la necessità di un intervento mirato per sostenere economicamente le edicole e trasformarle in risorse utili per la comunità. Con la loro chiusura vengono meno punti di riferimento. Tutti noi, per esempio, abbiamo comprato fumetti, enciclopedie a dispense, libri e quotidiani nella storica edicola di piazza Garibaldi. Era un presidio della piazza. Tristemente, ora è chiusa, ha abbassato la saracinesca lasciando spazi vuoti non colmabili. A Narni fa male al cuore vedere quel chiosco chiuso. Occorre attuare anche nella nostra città un piano di riconversione ed utilizzo di questi chioschi, affinché vi sia una destinazione in linea con le esigenze della comunità. Va organizzata la partecipazione dei cittadini ad un piano di utilizzo e la stessa amministrazione comunale deve farsi promotrice in questa operazione. Importante è garantire la sostenibilità economica con modelli di business che possano permettere la sopravvivenza di queste strutture. Utilizzare le edicole anche come strumenti per promuovere la storia e la cultura locale. La chiusura delle edicole rappresenta una perdita significativa per la nostra comunità. È necessario, dunque, un intervento mirato per trasformare e far tornare questi spazi in risorse utili e vitali per la città, preservando nel contempo la memoria storica e culturale che essi rappresentano. Si prenda contatto con la proprietà della storica edicola di piazza garibaldi per studiare insieme un piano di intervento che possa permettere di riaprire questo importante servizio".