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Narni: sindaco e Adoc denunciano disservizi agli uffici postali con file interminabili all’aperto, tra freddo e pioggia
“La situazione degli uffici postali del territorio è diventata intollerabile”. Ad affermarlo è il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, che in un comunicato denuncia il fatto che, come scrive lui stesso, “decine di persone, soprattutto anziane, sono costrette a delle file interminabili, all'aperto, al freddo e alla pioggia di questo periodo. Ciò – spiega De Rebotti - in virtù della drastica diminuzione dei giorni di apertura sia degli uffici postali dei centri urbani più grandi che di quelli di periferia. Sentita la direzione di Poste mi è stato detto che dipende dalle direttive avute a livello nazionale per il contenimento del contagio. Aspetto veramente paradossale – sottolinea nella nota il sindaco - perché per garantire la sicurezza di operatori e cittadini andrebbe programmata un'apertura più ampia piuttosto che un restringimento così pesante e questo proprio per garantire una spalmatura delle presenze evitando assembramenti come quelli che avvengono, in questi giorni, all'esterno ed in condizioni meteo sfavorevoli. Chi può, amministrazione regionale, Consiglio regionale e parlamentari dell'Umbria – esorta De Rebotti - raccolga questo profondo disagio, in particolare della popolazione più anziana ed agisca su Poste Italiane per modificare al più presto l'organizzazione delle aperture degli sportelli”.
SULLA QUESTIONE INTERVIENE ANCHE L'ADOC
“File interminabili fuori dagli sportelli senza possibilità di riparo, esposti al freddo e alla pioggia dell’inverno, senza una sedia su cui appoggiarsi. Questa è la situazione che coinvolge gli uffici postali di Narni ma anche dell’intera provincia di Terni”. È quanto denuncia Alessia Antonelli, presidente dell’Adoc Umbria-Terni, che riporta le segnalazioni giunte dai cittadini all’Associazione di difesa e orientamento dei consumatori (adocumbria2020@gmail.com) e che fanno eco a quanto già denunciato dal sindaco di Narni Francesco De Rebotti. “Il disagio – spiega Antonelli – è chiaramente avvertito maggiormente dall’utenza più anziana che necessita di recarsi fisicamente agli sportelli, rispetto a un’utenza ‘smart’ in grado di utilizzare anche strumenti informatici. La problematica è stata aggravata dalla drastica riduzione degli orari di apertura dei vari uffici postali, sia centrali che periferici, con la stessa motivazione di sempre: la sicurezza. Si tratta infatti di disposizioni prese a livello nazionale da Poste Italiane proprio per limitare i contagi”. “È opportuno e necessario – conclude Antonelli – rivedere alcune scelte, al fine di tutelare appunto le categorie più fragili e, anziché concentrare le richieste, garantire invece un’apertura più ampia. Come Adoc Umbria-Terni chiediamo di correggere atteggiamenti e misure che invece di proteggere creano ulteriori difficoltà. Il bilancio di Poste Italiane non può avere come parametro esclusivamente il risultato economico, peraltro molto buono, ma deve avere parimenti quello della qualità dei servizi dati ai cittadini”.
(Foto di repertorio, presa dalla Rete)
12/12/2020 ore 12:25
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