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Operazione antidroga dei carabinieri, quattro le persone arrestate: tre italiani ed uno straniero
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Terni hanno arrestato quattro persone e ne hanno denunciate altre due al termine di una importante operazione antidroga. I militari hanno riscontrato per la prima volta sul capoluogo ternano la commercializzazione del “Ghb”, ovvero l’acido gamma-idrossibutirrico. La sostanza, molto insidiosa in quanto incolore ed inodore, è meglio nota come la “droga dello stupro”. L’attività investigativa, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Terni, dal Procuratore Alberto Liguori e dal Sostituto Procuratore Marco Stramaglia, è stata sviluppata utilizzando metodi d’indagine di natura tradizionale supportati da attività tecniche. Alla fine sono stati arrestati, su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Terni, quattro persone: due uomini italiani di 47 e 61 anni, una donna italiana di 46 anni ed un marocchino di 26 anni. Sono anche stati denunciati un uomo italiano di 55 anni ed un albanese di 28 anni. Tutte queste persone sono ritenute dagli inquirenti "responsabili a vario titolo di cessione di sostanze stupefacenti, abbandono di persona incapace e riciclaggio di denaro". La donna era già detenuta presso la Casa Circondariale di Perugia per un'altra causa. Gli inquirenti avrebbero appurato l’abitudine da parte delle persone coinvolte nell'operazione "di organizzare e prendere parte a 'festini' a base di droga". Due delle persone sono state arrestate in flagranza di reato per cessione di sostanza stupefacente (GhbB) e riciclaggio del provento dell’attività di spaccio. Sono stati sequestrati complessivamente 130 ml di “Ghb”, mentre sarebbero state riscontrate numerose cessioni di sostanza stupefacente del tipo "cocaina" (365 grammi) e "Ghb" (500 ml). Gli inquirenti avrebbero stimato i proventi dell’attività delittuosa in circa 40mila euro ed evidenziato il riciclaggio di denaro per la somma complessiva di 20mila euro, provento dell’attività di spaccio, diretti ad un conto corrente estero acceso in Spagna, nella città di Malaga. Le indagini hanno avuto avvio a fine aprile 2020, proprio durante il “lockdown” imposto dall’emergenza pandemica, quando un “festino” a base di alcool e droga, organizzato in una via del centro cittadino, per poco non è finito in tragedia. "Uno dei partecipanti - riferiscono dal comando provinciale dell'Arma -, un trentenne, dopo aver consumato della droga accusava un serio malore e non riusciva più a respirare. Invece di chiamare i soccorsi, il proprietario dell’abitazione convocava altri pusher di sua conoscenza per risolvere il problema. Il ragazzo, esanime, veniva letteralmente gettato in strada. Il senso civico di due cittadini che avevano assistito alla scena gli ha salvato la vita: soccorso appena in tempo dal 118 e da una pattuglia della Sezione Radiomobile, dopo alcuni giorni di coma il ragazzo si è ripreso. Le immagini della videosorveglianza hanno consentito ai carabinieri di identificare i quattro 'barellieri' e di dare l’avvio all’attività investigativa nel corso della quale è emerso un mondo fatto di festini a base di droga, venendo riscontrati numerosi episodi di spaccio di cocaina e Ghb. Tra i vari pusher che frequentavano il “giro”, spicca la figura di un extra-comunitario irregolare sul territorio che, non potendo giustificare l’invio di ingenti somme di denaro in Spagna, ha chiesto ripetutamente aiuto ad un italiano, tratto in arresto nel mese di giugno in flagranza del reato di riciclaggio, subito dopo aver effettuato, presso una filiale del centro cittadino, l’ultima delle tre sostituzioni di denaro riscontrate dai carabinieri".
(Nella foto le sostanze sequestrate dai carabinieri)
30/7/2020 ore 12:20
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